Durante gli Stati Generali dello Sport gli atleti hanno letteralmente massacrato la riforma dello sport. Di seguito alcune dichiarazioni.
Angelo Cito (taekwondo): «Non c’era bisogno di smantellare tutto il sistema nell’anno preolimpico, potremmo trovarci in un potenziale marasma».
Mignardi (hockey prato): «Lo sport è un sistema complesso che il Coni ha saputo semplificare».
Alessandra Sensini (ex velista e vicepresidente del Coni). «Senza gli atleti non c’è lo sport. Difficile dire che non cambia nulla: cambia lo schema e i punti di riferimento. Questo disorienta».
Carlo Molfetta (taekwondo): «Il problema non sono i soldi che si ricevono, ma con chi rapportarsi».
Silvia Salis (consigliera Fidal e ex-atleta): «Siamo preoccupati, sappiamo che il Coni dovrà organizzare solo la preparazione olimpica: è come pensare che metà albero debba occuparsi delle radici e l’altra metà dei frutti…»
Giulia Quintavalle (ex-judoka): «Questa l’ho vinta grazie al Coni. È il mio tesoro. Non perdiamo di vista gli atleti, sono il nostro futuro».
Valentina Turisini (tiro) «La realtà legata a questa riforma è che nell’anno delle qualificazioni olimpiche non sappiamo su quali basi poggiare».