Considerazioni sparse sul weekend appena finito. Per discorsi esaustivi e coerenti rimando ai futuri post di @phelps, mi impegno solo a scrivere parole in libertà.
- L'eroe della settimana, contro qualsiasi logica e pronostico, è a mio avviso Simone Mocellini, che ha regalato all'Italia il primo podio non firmato Pellegrino/De Fabiani più o meno dai tempi della monarchia. Il ragazzo non è proprio imberbe (24 anni), ma forse rappresenta un barlume di luce al termine del tunnel lunghissimo e nerissimo imboccato dal fondo italiano. Questo ovviamente senza che si sposti di una virgola il giudizio complessivo sulla squadra, che è modestissima.
- Nel biathlon femminile sono state confermate le buone impressioni di Kontiolahti, anche se sia Wierer che Vittozzi non hanno raccolto quanto potevano nelle gare individuali. Prezioso anche il terzo posto nella staffetta femminile. Se non altro perché arrivato con due giovani e con Vittozzi a chiudere, a riprova che i tecnici italiani delle scorse stagioni erano gli unici bipedi senzienti in tutte le galassie conosciute e non a pensare che schierarla al lancio fosse la soluzione migliore.
- Nel biathlon maschile finalmente Tommaso Giacomel ha messo assieme i pezzi e ha inanellato due grandi prestazioni nella staffetta e nell'inseguimento. Purtroppo la gara migliore al tiro è arrivata nella prova a squadre, ma siamo di fronte a un atleta del 2000 che con lo 0 in una sprint può anche pensare al podio.
- Nello sci alpino ovviamente il meglio è arrivato dal settore femminile, con il gigante. Al di là di Bassino (super) e Brignone (super, ma solo nella seconda manche), ha marcato tanti punti anche Asja Zenere, che non è una giovanissima (fa 26 anni domani) ma ha addirittura sfiorato la top 10. Malissimo Goggia al debutto in gigante, il che mi fa pensare che puntare alla Coppa del Mondo generale possa essere complicato malgrado una Shiffrin molto più giocabile del previsto fino a questo momento (tecnicamente non le si può dire molto, ma sembra che le abbiano levato 30 cavalli dal motore).
- Incredibilmente sono arrivati segni di vita dallo slalom femminile, con quattro atlete qualificate. Poi ovviamente nella seconda manche le cose si sono un po' normalizzate.
- Un velo pietoso sullo sci alpino maschile, che sabato è riuscito a battere il record di gare senza piazzamenti nei 10 in apertura di stagione (6) e domenica non lo ha migliorato ulteriormente per un soffio e solo grazie a un exploit impronosticabile di Kastlunger, 10° partendo con il 67. Vinatzer nella seconda manche era velocissimo ed era avviato a giocarsi il podio, ma per non rovinarsi la media ha inforcato. Lui secondo me fa bene a continuare con questo approccio e a non snaturarsi, resta uno che senza errori... va beh dai siamo realistici: con pochi errori... va beh dai siamo onesti fino in fondo: con un numero umano di errori spalmati sulle due manche può vincere o salire sul podio in ogni gara. Il problema è che sono gli stessi discorsi che si facevano due anni fa e da allora non è cambiato niente.
- Va detto che tra Kastlunger, Della Vite e Franzoni nel super G di Beaver Creek (prima del cappottamento) sembra finalmente muoversi qualcosa nella squadra maschile. Diventa realistico l'obiettivo di presentarsi a Milano-Cortina 2026 con qualche nome nuovo rispetto a Cortina 1956.
- Non ho visto un accidente di tutto il resto, quindi mi taccio, però mi sembra giusto menzionare Giovannini che ha vinto la mass start di Calgary.